LE AREE INTERNE TRA ABBANDONI E RICONQUISTE

La mappa della partecipazione democratica in Italia

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25 ottobre 2020, ore 15:00-19:00

Obiettivo

L’obiettivo del seminario non è tanto quello di fare il punto sulla crisi della democrazia, dei partiti, dei sindacati e delle organizzazioni del terzo settore, ma piuttosto su come, nonostante la crisi, i soggetti collettivi si sono organizzati e stanno agendo per migliorare la qualità della vita dei cittadini nelle diverse aree del Paese, con particolare riferimento alle aree “in contrazione”, “interne”, “marginalizzate”.

Neanche le politiche, per quanto strategiche, sono un obiettivo centrale del seminario. Se e quali politiche sono piuttosto esiti delle diagnosi che emergeranno nella discussione seminariale. Il problema non è solo cambiare le politiche, dal punto di vista di Riabitare ancor più importante è l’autonoma capacità dei soggetti posti al centro del seminario – partiti, sindacati, organizzazioni della cittadinanza – di mobilitarsi per migliorare il benessere collettivo a livello territoriale e centrale. Magari anche per avere meno bisogno di politiche dall’alto, indifferenziate, “cieche ai luoghi”.

Domande di conoscenza

  1. Partiti. Esistono ancora in Italia i partiti nazionali – se si, quali? – oppure quelli esistenti sono mere aggregazioni di “partiti” o di gruppi di interesse territoriali? Le organizzazioni territoriali dei partiti si pongono – e come? – l’obiettivo della rappresentanza dei bisogni e delle aspirazioni delle diverse Italie di Riabitare? Come avviene nei luoghi la selezione delle classi dirigenti dei partiti? Come dovrebbe avvenire? Quali relazioni – se ce ne sono – con le articolazioni territoriali della cittadinanza attiva e del lavoro? 
  2. Sindacati. Le tre grandi Confederazioni sindacali riescono ad avere – e alimentare – canali di dialogo con le loro organizzazioni territoriali? Le rappresentano? Le coordinano e governano – o le frenano e bloccano? Le organizzazioni territoriali sindacali avvertono le diverse Italie? I sindacati di categoria hanno una più forte capacità di rappresentanza? Con quali differenze tra le diverse categorie? Esistono rapporti delle organizzazioni sindacali territoriali con le organizzazioni di cittadinanza e con i partiti? Di che tipo?
  3. Cittadinanza. Le grandi associazioni di cittadinanza nazionali sono, al pari dei partiti, confederazioni di organizzazioni territoriali? La moltiplicazione di strutture di cittadinanza anche a livello locale è omogenea o diversificata a seconda delle diverse Italie di Riabitare? In quale misura le opportunità della cittadinanza digitale stanno modificando l’operato e l’impatto delle organizzazioni di cittadinanza? In che modo le conoscenze e le azioni delle organizzazioni territoriali di cittadinanza hanno oggi “effetti di sistema” nei loro ambiti territoriali? Quali rapporti a livello locale con i partiti e le organizzazioni del lavoro? 

***

Il seminario è il primo appuntamento pubblico dell’Associazione Riabitare l’Italia, nata dalla convinzione che la contrazione demografica, economica, istituzionale e civile di buona parte del nostro Paese, ancor prima che una emergenza sociale ed economica, è un’urgenza politica, ambientale e culturale. 

L’Italia è il paese delle diversità territoriali e del policentrismo, anche se aree interne, città piccole e medie, territori rurali, fondivalle, distretti industriali in declino, montagne, periferie metropolitane e urbane sono accomunate da un progressivo disinteresse e da una marginalizzazione – nelle politiche e nelle narrazioni dominati – sociale, economica, politica e di cittadinanza. Questo disinteresse si traduce in scarsità di investimenti pubblici e privati a misura dei luoghi, mancate opportunità occupazionali, minore dotazione e innovazione nei servizi alla persona, disattenzione verso la sfida climatica e demografica. 

Il gruppo composito di ricercatori, accademici, policy makers e operatori raccolto intorno al progetto Riabitare l’Italia, è impegnato a contribuire alla costruzione di nuove mappe e di nuove rappresentazioni del Paese, non basate sulla dicotomia e sui dualismi bensì sulle complementarità e sulle connessioni, a partire dalle aree e dai soggetti che interessi e politiche dominanti hanno contribuito a marginalizzare.

Riabitare l’Italia al lavoro

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