La Notte Bianca della Politica
Grande è la confusione sotto il cielo, ma contrariamente a quanto pensava Mao, non è affatto una situazione eccellente. Quando si svolgerà la terza edizione della “Notte Bianca della Politica” avremo
già celebrato il rito delle elezioni politiche nazionali e delle regionali siciliane, chissà quale tasso di confusione avremo dinanzi, certamente continueremo a vivere la consapevolezza che la democrazia negli anni Venti del XXI secolo deve affrontare sfide interne ed esterne inusitate, drammatiche, dei veri e propri tornanti simbolici.
Sul versante interno il declino e trasformazioni della rappresentanza politica sotto la pressione di populismo e sovranismi, la sfiducia e la disaffezione dei cittadini, la crescita della disuguaglianza in un contesto in cui l’uguaglianza è invece sancita come valore fondante e l’effettività dei diritti fondamentali, a partire da quelli sociali.
Sul versante esterno l’impatto della rivoluzione digitale, la crisi climatica e la sostenibilità dello sviluppo economico, la globalizzazione e le trasformazioni internazionali, la crescita delle autocrazie e la debolezza delle grandi demo- crazie messe in discussione e sfregiate dall’anti istituzionalismo di nuovi leader.
Giovanni Sartori sosteneva che la democrazia è un sistema etico-politico, un modo per prendere decisioni e governare. Non un modo qualsiasi, ma uno che incorpora dei valori a partire dalla libertà, dalla non violenza, dalla tolleranza e dall’eguaglianza.
Un sistema etico-politico che ha al centro le donne e gli uomini, le loro prefe- renze, domande, diritti. E sicuramente in nome di questi valori essa acquista credibilità.
