Il convegno prende spunto della candidatura del Comune di Geraci Siculo al concorso nazionale Borgo dei Borghi 2020 indetto da RAI 3, nell’ambito della trasmissione domenicale il Kilimangiaro in onda ogni domenica pomeriggio a partire dall’8 novembre e fino ad aprile 2021.
Il concorso ormai giunto all’ottava edizione ha come obiettivo quello di fare conoscere al grande pubblico la variegata bellezza del nostro Paese a partire l’enorme patrimonio storico/urbanistico, artistico/architettonico, sociale e culturale di cui sono ricchi soprattutto i piccoli centri delle aree interne.
Geraci, essendo l’unico Borgo siciliano partecipante, sente tutto il peso e la responsabilità di questa candidatura e vuole condividere con tutta la comunità Madonita, di cui si sente parte integrante ed essenziale, l’onere e l’onore di questa di esposizione mediatica che ci auguriamo possa continuare a regalarci ulteriore visibilità.
L’attualità, purtroppo, ci porta ad interrogarci anche sul futuro. Ci rendiamo tutti conto che i modelli localizzativi e le logiche economiche e sociali seguite sin ora non risultano in grado di assicurarci una sufficiente livello di sicurezza che possa garantire a tutti, in futuro, una dignitosa qualità di vita.
In altre parole, la pandemia ha contribuito ad accelerare le diseguaglianze sociali, economiche e territoriali, inevitabilmente accentuandole.
Cosa fare? Ci sono altre modalità di convivenza? E come possiamo contribuire a costruire per le future generazioni modelli di convivenza più sicuri, più giusti e sostenibili?
Il Santo Padre invita tutti noi a prenderci “cura gli uni degli altri”. Come quale modalità la politica può farlo?
Il contratto di reciprocità attuato a Brest in Francia e le sperimentazioni in atto in alcune aree italiane interessate dal sisma del 2016 riteniamo possano rappresentare la risposta della politica alla domanda. L’applicazione della L. 221/2015 rappresenterebbe a nostro avviso un ulteriore passo verso una gestione più equilibrata e sostenibile del territorio.
In questo convegno vogliamo provare a ragionare su una nuova idea di territorio, che superi la visione urbano centrica e polarizzante tra città e aree interne, e arrivare a una nuova stagione di alleanze tra le comunità, nella consapevolezza della loro interdipendenza funzionale e sistemica.