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Desertificazione sanitaria ed aree interne: presentata l’analisi di Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto AHEAD

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Operatori sanitari cercasi in tutta Italia: dal Nord al Sud mancano medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri. In particolare nelle zone periferiche ed ultraperiferiche delle aree interne è evidente la cosiddetta desertificazione sanitaria, ossia territori in cui le persone hanno difficoltà ad accedere alle cure a causa, ad esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle cure. E il problema rischia di non essere colmato dai fondi messi a disposizione dal PNRR: soltanto il 16-17% delle Case e degli Ospedali di Comunità, infatti, sarà realizzato in queste zone. Il sovraffollamento negli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri è evidente soprattutto nel Nord del Paese, mentre la carenza di ginecologici ospedalieri colpisce, oltre Caltanissetta, dove c’è un ginecologo ospedaliero ogni 40.565 donne, anche Macerata, Viterbo, La Spezia e tre province della Calabria (Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza). Sono questi alcuni dati emersi dal Report presentato oggi da Cittadinanzattiva, nel corso dell’evento “Bisogni di salute nelle aree interne, tra desertificazione sanitaria e PNRR”.