LE AREE INTERNE TRA ABBANDONI E RICONQUISTE

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Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

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di Alessandra De Renzis, Alessandra Faggian e Giulia Urso

Uno dei temi maggiormente attenzionati nell’ambito della Geografia economica è la comprensione delle determinanti che consentono ad alcuni territori di crescere nonostante gli shock ai quali sono soggetti mentre altri rimangono intrappolati in una spirale di declino.

Il riferimento teoretico comunemente utilizzato è quello della resilienza, ovvero la capacità di resistere e rispondere ad un disturbo che sia esso endogeno (come lo spopolamento) o esogeno (come un disastro naturale) non solo discreto, ma anche di lungo corso (quale la combustione lenta). In letteratura si distinguono tre tipologie di resilienza, una delle quali, quella cosiddetta adattiva, approfondisce come alcuni territori abbiano (o possano sviluppare) la capacità di riorganizzare, anche spontaneamente, la propria struttura sotto il profilo economico, istituzionale e sociale e trovare nuove traiettorie di crescita, facendo quindi un “rimbalzo in avanti” mettendo a frutto i propri asset e le proprie risorse. In tal senso, quindi, la capacità adattiva è una caratteristica che si sviluppa e trasforma nel tempo, che dipende da un lato da tendenze evolutive preesistenti e, dall’altro, da nuove risorse (umane, economiche, sociali) che si inseriscono nel capitale territoriale e nella rete relazionale della comunità.