LE AREE INTERNE TRA ABBANDONI E RICONQUISTE

Facebook
Twitter

METROMONTAGNA. In libreria il terzo volume dell’Associazione Riabitare l’Italia

Twitter
Facebook

Un progetto per riabitare l’Italia

a cura di Filippo Barbera e Antonio De Rossi

Con dodici fotografie di Michele D’Ottavio. Conversazioni con Fabrizio Barca, Marco Bussone, Paolo Cognetti, Luca Mercalli

Saggi di Giovanni Carrosio, Federica Corrado, Giuseppe Dematteis, Mauro Fontana, Arturo Lanzani, Sabrina Lucatelli, Andrea Membretti, Loris Servillo, Giulia Valeria Sonzogno, Mauro Varotto.

«Metromontagna è una parola nuova, che racchiude in sé un proposito radicale: riunire sotto un unico sguardo ciò che naturaliter ci appare diviso, decostruendo l’alterità tra città e montagna. Questo drastico cambiamento del punto di vista appare necessario e illuminante, in una fase come quella che stiamo attraversando e per un territorio come quello del nostro paese, caratterizzati entrambi da una crisi della centralità urbana e da un ripensamento dei rapporti tra centri e periferie».

«Se il mare, alzandosi di pochi metri, ricoprisse quel golfo di terra che è la valla padana, l’Italia sarebbe una sola e grande montagna», scriveva Meuccio Ruini nel 1919. In Italia, accanto ai problemi di latitudine, vi sono quelli di altitudine. Se letto attraverso queste lenti, il Nord – come l’intero paese – appare come il mosaico di una geografia policentrica composta da sistemi territoriali rugosi che intrecciano senza soluzione di continuità ampie zone pianeggianti, aree urbane estese, valli e montagne. Tipi di montagne e di pianure, intersecati con grandi città, ma anche con sistemi di città medie contornati da montagne. È il policentrismo metromontano del nostro paese, dimensione che richiede nuovi atlanti e nuove mappe che mostrino alla politica la possibilità di non governare con la montagna alle spalle e lo sguardo speranzoso alla sola pianura, come se la montagna non potesse generare ricchezza e benessere. Le politiche separano sulla base di confini che hanno natura amministrativa, in ossequio a criteri disegnati dai centri o in funzione della ricerca del consenso politico, e solo raramente accompagnano e valorizzano le interdipendenze funzionali, i flussi di risorse e le persone che vivono e lavorano a cavallo di questi confini. La valorizzazione del policentrismo richiede politiche di connessione tra territori capaci di generare nuovi mercati, di costruire reti e infrastrutture, di contrastare il depopolamento e gli effetti del cambiamento climatico. Questo nuovo studio dell’Associazione Riabitare l’Italia, dopo il Manifesto pubblicato nel 2020, interviene in una discussione pubblica quanto mai attiva sui possibili nuovi rapporti tra territori metropolitani e rural-montani, che è sempre più attuale in tempi di smart working e di ripopolamento dei centri minori in abbandono.

AUTORI

Filippo Barbera è professore associato di Sociologia economica presso l’Università di Torino, dove insegna Sviluppo locale e Teoria sociale applicata, e affiliate presso il Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Tra le sue pubblicazioni recenti: Building Alternatives from the Bottom-up: The Case of Alternative Food Networks, in «Agriculture and Agricultural Science Procedia», 2016 (con J. Dagnes); Development, in International Enciclopedia of Sociology, a cura di G. Ritzer (Basil Blackwell, 2016).

Antonio De Rossi, architetto e PhD, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore dell’Istituto diArchitettura montana e della rivista internazionale «ArchAlp» presso il Politecnico di Torino. Ha al proprio attivo diverse realizzazioni architettoniche e progetti di rigenerazione in territorio alpino. Con i due volumi La costruzione delle Alpi (Donzelli, 2014 e 2016) ha vinto il premio Rigoni Stern e il premio Acqui Storia.

L’Associazione Riabitare l’Italia, promossa da un gruppo di studiosi, esperti, operatori e policy makers, con diverse sensibilità culturali e disciplinari, ha l’obiettivo di stimolare riflessioni e conoscenze condivise per costruire una nuova rappresentazione d’insieme dell’Italia, in grado di raccontarne le contraddizioni e le disuguaglianze, i punti di forza e le potenzialità, alla ricerca di un migliore equilibrio tra le persone, le risorse e i luoghi, con particolare riguardo alle aree interne, marginalizzate e periferiche. L’Associazione, di cui fanno parte soci individuali e collettivi, è stata fondata nel 2020. Riabitare l’Italia promuove una rete di ricerche, seminari, incontri e dibattiti, e cura, d’accordo con l’editore Donzelli, la realizzazione di una serie di libri ispirata al suo nome.