LE AREE INTERNE TRA ABBANDONI E RICONQUISTE

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Italia Francia : Partecipazione dal basso e politiche pubbliche

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La nota a firma di Daniela Luisi e Remi Wacogne sulla SNAI, pubblicata (in francese) dalla Fondation Jean Jaurès e già condivisa su questo sito, ha contribuito a coltivare un certo interesse per le esperienze in corso nelle aree interne. È così che Anne-Paule Beïs, responsabile dei progetti europei presso il PETR Ariège, ha contattato Riabitare l’Italia per sviluppare insieme un programma di apprendimento sul campo. 

La missione Erasmus+ “Mobilità in apprendimento Italia” si è svolta dal 18 al 22 marzo 2024, coinvolgendo da un lato un gruppo di dieci cittadini ariégeois, tra feletti, funzionari e non, e dall’altro le diverse realtà italiane, sia “interne” sia urbane, che si sono raccontate in quell’occasione.

Il PETR Ariège: alla ricerca di pratiche democratiche alternative

Il Pôle d’Équilibre Territorial et Rural (PETR) dell’Ariège, provincia dell’Occitania adossata ai Pirenei, è uno degli ultimi nati tra i 122 syndicats mixtes (ovvero strutture di cooperazione intercomunale) di questo tipo attivi ad oggi in Francia. Ragruppa 232 comuni, 7 unioni di Comuni e 125.000 abitanti, per una media quindi di poco meno di 540 abitanti per Comune. Tra i dieci partecipanti alla missione, due sono funzionarie del PETR stesso, e quattro sono eletti (una sindaca, parte anche della giunta del PETR, una vice sindaca, e due consiglieri comunali) presso un Comune del pays di competenza del PETR. I restanti quattro sono cittadini senza carica amministrativa o politica, ma partecipanti della comunità Agoractive, che all’iniziativa del PETR riunisce, attraverso incontri regolari, “territori volontari (eletti e abitanti) per passare dalla teoria all’azione” e desiderosi di “esercitare la democrazia diversamente”. 

Tra Patti di collaborazione, Comunità energetiche rinnovabili e rigenerazione territoriale a base culturale

La missione ha comportato tre principali momenti, corrispondenti a luoghi diversi. La prima tappa ha portato il gruppo “in apprendimento” tra Bardi e Borgo Val di Taro, nell’Appennino parmense, per discutere di Comunità Energetiche Rinnovabili in costruzione. Grazie alla collaborazione della società Eco&Eco, attiva da anni a fianco delle amministrazioni del territorio (e che include soci ed amici di Riabitare l’Italia), si è potuti entrare nel vivo di processi di capacitazione e di aggregazione a favore di una transizione energetica sostenibile, e di una redistribuzione a livello locale degli utili derivanti dalla normativa di settore. Durante gli incontri è emersa anche una certa continuità nella programmazione strategica, dal primo ciclo della SNAI fino a provvedimenti della Regione Emilia-Romagna quale il programma Partecipazione. Diverse le realtà produttive, commerciali o associative incontrate, tra cui l’albergo diffuso Ca’ del Grano, il caseificio Brugnoli e la cooperativa Lassù.

Il gruppo si è poi spostato a Bologna, prima per incontrare Donato Di Memmo, direttore del quartiere Navile, e Daniela Ciaffi, vice-direttrice di LABSUS – Laboratorio per la sussidiarietà. Accolti dagli studenti del Liceo scientifico “A. B. Sabin” impegnati nel progetto SAB-IN-SPACE, abbiamo discusso di beni comuni e di patti di collaborazione, a confronto con il contesto francese dove esperienze come i tiers-lieux o la Coop des Communs si muovono ad oggi senza un riferimento normativo equivalente agli artt. 117 e 118 della nostra Costituzione. Un secondo incontro è stato ospitato invece dalla Fondazione Innovazione Urbana, con un focus sull’Assemblea Cittadina per il Clima.

La terza tappa della missione si è svolta a Sansepolcro, centro della Valtiberina e dell’area interna che associa quest’ultima al Casentino. Anche qui, cittadini eletti e non, funzionari regionali e professionisti hanno accolto generosamente l’invito a raccontarsi e a mettersi in discussione, attorno ora al ruolo che le attività culturali possono assumere nello sviluppo locale. Oltre alla Strategia d’area, che coinvolge in particolare l’Ecomuseo del Casentino e le sue diverse “antenne” territoriali, i partecipanti si sono confrontati con il festival-compagnia-residenza CapoTrave/Kilowatt, con Casermarcheologica, coordinatrice peraltro del progetto “La repubblica delle foreste”, vincitore del “Bando borghi” per la Toscana nell’ambito del PNRR, e ancora con la Cooperativa di Comunità di Moggiona.

Uno sviluppo locale “diverso”: imparare dal vicino e da lontano

È presto per parlare di “esiti” della missione: seguiremo le prossime iniziative del PETR e in particolare dell’Agoractive, tra cui una prossima missione in Catalogna. Ma è già evidente che tutte le partecipanti (con una netta maggioranza di donne) abbiano imparato e/o “portato a casa” qualcosa. Non solo relativamente ai diversi contesti incontrati –per fare solo due esempi: il livello di autonomia regionale che caratterizza l’Italia, in termini sia di legislazione, sia di programmazione, o le dimensioni dei piccoli Comuni francesi–: ispirazioni, stimoli e talvolta veri e propri contributi nella stesura o lo sviluppo di progetti sono emersi durante i momenti di scambio, formali e informali. Anche dal lato italiano si sono strette nuove relazioni tra soggetti pure vicini. Per riprendere la vecchia metafora della “fertilizzazione incrociata”, chissà cos’avrà fatto nascere questo pur breve scambio?

  • Dato del 01/01/24, dal sito della Base nationale de l’intercommunalité, Tableaux de synthèse. 1.3. Le nombre de syndicats mixtes depuis le 1er janvier 2007, accessibile a: https://www.banatic.interieur.gouv.fr/V5/tableaux-synthese/tableaux-synthese.php#dial_tab_synth
  • La Francia conta poco meno di 35.000 Comuni (anche escludendo i départements et régions d’outre-mer), in Italia sono meno di 8.000.
  • Per un approfondimento sul tema si può consultare l’ultimo rapporto curato da Legambiente
  • Un ultimo incontro prima del rientro in Francia ha in qualche modo prolungato questi, presso il Giardino dell’Ardiglione a Firenze, oggetto anch’esso di un Patto di collaborazione, e il vicino mercato “Contadini in piazza”.