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LA MONTAGNA DEL LATTE. E LE ALTRE

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di Giampiero Lupatelli – Consulta Librieprogetti 2022

La Montagna del Latte. E le altre è il diario di una lunga frequentazione della montagna Italiana. Una frequentazione professionale che invece di scorrere lungo i sentieri dell’escursionismo alpinistico o i cammini della attenzione culturale alla tradizione storica e religiosa, si è rivolta alle istituzioni sociali ed economiche della montagna. 

Ha cercato risposte alla propria curiosità nei piccoli comuni, nelle Comunità Montane e nelle Unioni, nelle scuole e nei presidi sanitari, nelle sedi delle associazioni di rappresentanza, nelle imprese e nelle cooperative. Nei luoghi dove scorre la vita delle comunità, in un flusso che, tante volte nell’arco del secondo dopoguerra, ha corso il rischio di inaridirsi e scomparire e altrettante volte ha saputo trovare nuove strade e riemergere per proporsi alla attenzione del Paese.

Le montagne italiane sono molto diverse tra loro. Il loro essere rimaste al margine o al di fuori del grande vento di standardizzazione imposta dal fordismo, nella crescita urbana e industriale che ha segnato il miracolo economico del dopoguerra, le ha consegnate alla condizione che Tolstoj attribuisce alle famiglie. Quella per cui “Tutte le famiglie fortunate lo sono allo stesso modo. Delle famiglie sfortunate ognuna lo è a modo suo.” Vale anche i territori.

Di tutte queste montagne, ciascuna diversa e ciascuna con le sue diverse criticità, la Montagna del Latte occupa uno spazio particolare, nel volume e nella vita dell’autore. 

L’Appennino interessa metà della provincia di Reggio Emilia, dal crinale spartiacque che lo separa – e per tanti versi lo unisce, basti pensare al vino e alla poesia – alla montagna toscana di Grarfagnana e Lunigiana, sino ai primi contrafforti collinari, attraversati dalla trama dell’incastellamento matildico e ancora lontani della Via Emilia. Montagna del latte per la presenza tenace e pervasiva di un allevamento zootecnico conservato dalla tradizione del Parmigiano Reggiano che più volte ha saputo rielaborare le sfide della modernità tenendo fede alla propria tradizione di produzione antica e artigiana.

Il libro parla dei caratteri economici e sociali di questo territorio e del suo popolamento. Dei modi in cui processi produttivi e tradizioni culturali si sono incarnati nelle forme del paesaggio. Della elaborazione di progetti e strategie con le quali il territorio affronta le prospettive incerte di una stagione di transizione ecologica e di transizione digitale. Dello sguardo verso le nuove frontiere della transizione verso una economia della vita; della quale la pandemia ci ha mostrato l’esigenza e la possibilità. Di una prospettiva nella quale salubrità e benessere saranno al centro delle nostre attenzioni e le montagne, comunità verdi, potranno giocare nuove carte.

Il libro parla della Montagna del Latte e delle altre. Dall’ombra della Pietra di Bismantova – carica di suggestioni letterarie e di sollecitazioni emotive – lo sguardo si spinge alle altre montagne italiane, consapevole che, nonostante le diversità, “nessuna montagna è un’isola”. 

Il confronto si snoda nel cammino, arbitrario e casuale, segnato dalla esperienza professionale dell’autore che lo ha percorso per conoscere e interpretare economie e società diverse. 

Per incontrare gli attori politici, economici e sociali che con le loro biografie se ne sono proposti come protagonisti. Per scoprire con loro i sentieri possibili di uno sviluppo economico e civile tutt’altro che scontato. Per costruire, con le gracili istituzioni locali, la voce con cui interpellare le politiche regionali, nazionali ed europee. 

Per convincere il Paese a dedicare attenzione, ancor prima e assai più che risorse, a questo mondo, tutt’altro che modesto o marginale.

Giampiero Lupatelli, economista territoriale, si è formato ad Ancona con Giorgio Fuà e Massimo Paci. Da quaranta anni si occupa di politiche territoriali collaborando con Osvaldo Piacentini e Ugo Baldini nell’alveo della tradizione urbanistica di CAIRE, la più antica società professionale d’Europa in forma cooperativa. Ha partecipato alla redazione del Progetto Appennino della Regione Emilia Romagna, all’Atlante Nazionale del Territorio Rurale per il Ministero delle politiche Agricole, al progetto Appennino Parco d’Europa (APE) per il Ministero dell’Ambiente, alla Strategia Nazionale per le Aree Interne.