LE AREE INTERNE TRA ABBANDONI E RICONQUISTE

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Padiglione Italia: appartenere a una generazioneSpaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri

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E’ il titolo del padiglione Italia che quest’anno è curato dal collettivo Fosbury Architecture. Il progetto prevede l’intervento diretto in nove aree italiane assegnato ad altrettanti “progettisti” che collaborano con un advisor e un incubatore (ente pubblico o associazione culturale). Questo avviene attraverso il sostegno economico del padiglione Italia che, per la prima volta finanzia, con una parte consistente del suo budget, gli interventi nei territori di: Terraferma veneziana/Veneto, Trieste/Friuli Venezia Giulia, Piana Firenze-Prato-Pistoia/Toscana, Ripa Teatina/Abruzzo, Montiferru-Sinis/Sardegna, Baia di Ieranto/Campania, Belmonte Calabro/Calabria, Taranto. Questo cambio di paradigma rappresenta un preciso atto politico dei curatori che consente di seminare nei territori fragili della penisola, a patto che le comunità locali facciano propri questi progetti e se ne prendano cura. Non si può elaborare un pensiero critico senza contestualizzare il collettivo Fosbury che appartiene a quella generazione di studenti diventati architetti senza certezze, assuefatti dal veleno che gli hanno iniettato nelle università quegli stessi architetti che ora gridano allo scandalo e si domandano ma questa è architettura?